LE FASI DEL PROGETTO LATTE&SANNIO


PSR Campania 2014-2020 - Tipologia Intervento 16.1.1 “Sostegno per costituzione e funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura” - Azione 2 “Sostegno ai POI.

Descrizione dello scenario settoriale e/o territoriale in cui il POI si sviluppa e della problematica/opportunità che si intende affrontare/cogliere.


Il presente POI sarà validato nell’area dell’Alto Sannio beneventano che vede al suo interno un’interessante potenzialità nelle aziende riferibili alla filiera lattiero-casearia. Infatti nell’area beneventana, a differenza di quanto si registra per le altre province, la filiera zootecnica mostra un incremento con la sua massima espressione proprio nelle zone che rientrano nell’Alto Sannio (Tammaro e Fortore). Le aziende, generalmente a conduzione familiare, hanno una media dimensione (il 25% del totale delle aziende dispone di una superficie di almeno 10 ha). Tuttavia la dimensione non rappresenta le reali potenzialità che il comparto è in grado di esprimere. Il limitato dinamismo rende difficile l’adozione di innovazioni di processo o di prodotto, condizione che condanna le aziende e, conseguentemente, l’intera filiera ad un basso livello di competitività. Il latte bovino prodotto nell’Alto Sannio, così come in gran parte della regione, è trasformato in prodotti consolidati sotto l’aspetto tecnologico ma stagnanti per quanto concerne i mercati. Anche le nuove iniziative imprenditoriali avviate evidenziano una scarsa innovazione limitandosi a proporre le tecnologie più tradizionali senza elementi di novità. Comportamento che favorisce l’instaurarsi di una spietata concorrenza al prezzo più basso e un costante declino (-10% negli ultimi 3 anni) dei consumi. La logica del prezzo più basso coinvolge anche il latte alimentare penalizzando le aziende zootecniche sannite incapaci di reagire, come evidenziato anche dall'analisi di contesto del PSR, mediante l’adozione di innovazioni in grado di vivacizzare la competitività e di ridurre i costi di produzione soprattutto per la razione alimentare. Inoltre occorre considerare le tendenze dei consumi di beni alimentari all’insegna del salutare del salubre nonché della sostenibilità. Il POI, attraverso il coinvolgimento diretto di un elevato numero di aziende zootecniche (associate in cooperativa) intende offrire un impulso all’innovazione proprio nel segmento della filiera più restio alle novità. L’introduzione di soluzioni sostenibili finalizzate al miglioramento del benessere animale e della qualità rappresenta un interessante elemento di novità che offrirebbe una chiara identità al latte alimentare del Sannio. Elemento strategico, quest’ultimo, che permetterebbe anche la valorizzazione di segmenti competitivi a valle quale la produzioni casearie da latte salubre, salutistico, sostenibile e chiaramente identitario.

Analisi dello stato dell'arte della ricerca nella tematica considerata ed esposizione dei fabbisogni che ne derivano.


L’applicazione delle nuove conoscenze e l’introduzione di strategie innovative consentono il miglioramento della qualità del latte agendo sul benessere animale e sulla sostenibilità, considerati oggi fattori di produzione. Le conoscenze riportate in letteratura evidenziano che la composizione chimica (miglioramento della composizione centesimale, miglioramento della frazione lipidica a vantaggio di componenti di interesse nutrizionale e/o tecnologico) e la qualità igienico–sanitaria sono influenzati dalla gestione dell’allevamento, entro i limiti genetici e fisiologici dell’animale. Tra i fattori che influiscono sul benessere animale e sulla qualità del latte, rilevante è il ruolo dell’alimentazione in quanto condiziona l’ecosistema ruminale che, a sua volta, nutre il ruminante e contribuisce al suo stato di benessere. I foraggi, per l’apporto quantitativo e qualitativo di fibra, rappresentano un elemento fondamentale. Tuttavia, la loro qualità spesso varia a causa di avverse condizioni meteorologiche durante la fienagione. L’insilamento offre indiscussi vantaggi rispetto alla fienagione migliorando sia la conservazione del foraggio sia il rendimento energetico per ha coltivato. Il ricorso all’impiego di inoculi microbici al momento della raccolta del foraggio umido garantisce il successo dell’insilamento. Inoltre, l’impiego di microrganismi probiotici migliorerebbe significativamente lo stato di salute dell’animale. Sempre nell’ottica del benessere animale e della riduzione dei costi di produzione, il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali della bovina può essere realizzato mediante l’introduzione nella dieta di sottoprodotti agroalimentari stabilizzati e/o di fonti proteiche alternative alla soia e legate alle tradizioni agronomiche dei differenti territori italiani. , Dall’analisi dello stato dell’arte, interessanti per il benessere animale sono le innovazioni che possono essere rivolte all’ambiente di allevamento. Emerge, dunque, che innovazioni, ad elevato contenuto tecnico scientifico ma senza la necessità di ricorrere ad investimenti durevoli, possono migliorare significativamente la qualità delle produzioni legandole al territorio e ottimizzare i fattori produttivi che includono il benessere dell’animale e la sostenibilità ambientale. Appare necessaria e strategica la cooperazione tra enti di ricerca e le aziende zootecniche al fine di rimuovere gli eventuali ostacoli all’introduzione delle innovazioni e validare i nuovi processi.

WORK PACKAGE NUMERO 1


Innovazione e Razionalizzazione delle operazioni in stalla.
Il presente WP, attraverso l’intervento tecnico-scientifico del DIAAA-Unimol e il coinvolgimento delle aziende della coop. Lattesannio, intende razionalizzare la gestione delle bovine nonché innovare la gestione del microclima della stalla. Risultato finale sarà la redazione di manuali di buone prassi di gestione. Task 1.1 Razionalizzazione delle operazioni di mungitura. L’attività, in virtù delle caratteristiche delle aziende zootecniche del territorio, costituisce il presupposto alle innovazioni previste dai successivi WP e intende razionalizzare la gestione della mungitura al fine di migliorare la qualità microbiologica del latte e il benessere delle lattifere (stato di salute e efficienza della mammella). In dettaglio, escludendo investimenti durevoli, saranno introdotti interventi semplificati per la manutenzione, e il corretto funzionamento degli impianti di mungitura e saranno validate innovazioni per la gestione della movimentazione del latte e delle cisterne di refrigerazione. Task 1.2 Innovazioni nella gestione dell’asciutta e del periparto. Considerando che la preparazione delle bovine alla lattazione rappresenta un elemento cruciale nella produzione di latte, si procederà all’ottimizzazione delle diete in fase di asciutta e di periparto (da 15gg precedenti il parto ai primi 20/30 gg di lattazione) al fine di evitare il rischio di dismetabolie di origine nutrizionale (collasso puerperale, chetosi) che compromettono lo stato di benessere della lattifera, la sua produttività e la sua longevità. L’effetto della soluzione introdotta sarà valutato anche attraverso il monitoraggio degli indicatori del benessere, quali il punteggio della condizione corporea, della consistenza fecale e, nei casi di stabulazione libera, della deambulazione delle bovine. Task 1.3 Innovazioni per il miglioramento del microclima L’azione intende introdurre e validare innovazioni atte a migliorare le condizioni microambientali e nel contempo contenere i costi energetici. A tal proposito, si procederà alla validazione di un innovativo prototipo di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero termico integrato mediante circuito frigorifero in pompa di calore. Soluzione che, oltre a consentire il rapido allontanamento dei gas nocivi che si accumulano a livello del pavimento, consente l’eliminazione del ricorso a sistemi di raffreddamento evaporativo indiretto con conseguente risparmio idrico.

WORK PACKAGE NUMERO 2


Biotecnologie per la preparazione di alimenti fermentati ad elevata valenza nutrizionale L’azione intende introdurre nelle aziende zootecniche innovazioni biotecnologiche ad elevato grado di sostenibilità e tali da garantire non solo l’approvvigionamento e la stabilizzazione delle materie prime (fieni spesso di qualità mediocre a causa delle frequenti precipitazioni tra sfalciatura e raccolta) ma anche il miglioramento della loro qualità nutrizionale. In dettaglio saranno introdotte soluzioni innovative nella fermentazione di foraggi e si procederà alla valorizzazione di residui provenienti da altre filiere agro-alimentari e in possesso di elevate potenzialità nutrizionali e funzionali. Task 2.1 Validazione su scala pilota della capacità dei batteri probiotici di fermentare differenti tipologie di foraggi L’azione intende individuare all’interno della collezione dei ceppi di batteri lattici di interesse salutistico quelli che meglio presidiano al processo fermentativo di foraggi (triticale, loietto, etc.). Per i microrganismi maggiormente performanti sarà individuata la dose minima necessaria per l’avvio e la conduzione del processo fermentativo. Task 2.2 Valutazione della vitalità dei microrganismi durante lo stoccaggio del fieno-silo Si procederà, mediante analisi microbiologiche e statistiche, alla valutazione delle dinamiche di sviluppo, durante il processo fermentativo, e di sopravvivenza durante la fase di stoccaggio del fieno-silo realizzato su scala pilota. Task 2.3 Valorizzazione di residui agroalimentari per la preparazione di insilati ad elevata valenza nutrizionale Residui di produzioni di altre filiere (vinaccioli, bucce d’uva ad elevata potenzialità nutrizionale o della stessa filiera lattiero-casearia (siero o scotta) saranno stabilizzati mediante interventi biotecnologici ed inseriti nella formulazione di diete da destinare all’alimentazione delle lattifere, in associazione a foraggi fermentati (prodotti su scala pilota). Task 2.4 Validazione in situ delle diete innovate Le innovazioni tecnologiche messe a punto su scala pilota saranno trasferite e validate in sito su scala aziendale. Attraverso analisi microbiologiche (coltura dipendenti e coltura indipendenti) si procederà alla valutazione della vitalità componente microbica bioattiva sino al momento della somministrazione alla bovina. Inoltre sarà valutato e bilanciato il profilo nutrizionale arricchito con le fonti alternative innanzi descritte.

WORK PACKAGE NUMERO 3


Innovazione nell’alimentazione di lattifere bovine dell’Alto Sannio Il WP, attraverso il supporto tecnico-scientifico da parte del DIAAA-Unimol, intende introdurre, nelle aziende zootecniche della coop. Latte Sannio, innovazioni nella formulazione di diete che siano non solo efficaci, funzionali e bilanciate da un punto di vista nutrizionale ma anche fortemente legate al territorio dell’Alto Sannio e alle sue specificità colturali.
Task 3.1 Impiego di fonti proteiche alternative alla soia e prodotte in loco L’azione intende introdurre nella dieta delle lattifere razioni caratterizzate dalla frazione proteica proveniente da fonti alternative alla soia e fortemente radicate al territorio dell’Alto Sannio nonché coltivate in azienda. Attenzione sarà rivolta alla fava, favino, pisello e cece che hanno dimostrato adattabilità a diverse condizioni agronomiche, sono dotate di buona appetibilità e di discreto quantitativo di carboidrati non fibrosi. Pertanto, sulla base di approcci predittivi, saranno formulate differenti diete, caratterizzate dalla presenza di una o più fonti proteiche.
Task 3.2 Formulazione di diete a differente contenuto lipidico e composti azotati non proteici La formulazione della razione intende privilegiare materie prime da coltivazioni aziendali (frumento, orzo, avena, mais, fonti leguminose etc.) o del territorio. La realizzazione della miscela di concentrati sarà realizzata “home made”, mediante l’utilizzo di un micro-miscelatore aziendale che non prevede importanti costi di investimento e che riduce il ricorso a miscele commerciali.
Task 3.3 Formulazione di diete probiotiche a base di concentrati a differente comportamento ruminale Le razioni sviluppate e validate attraverso i task 3.1 e 3.2 saranno arricchite di componenti batteriche di interesse probiotico. Pertanto, si procederà all’individuazione e validazione del corretto protocollo di utilizzo della componente probiotica. In dettaglio, sarà valutata, mediante approcci analitici microbiologici e statistici, la vitalità e l’efficacia della coltura addizionata nella forma liofilizzata e rivitalizzata.

WORK PACKAGE NUMERO 4


Effetto delle innovazioni introdotte sul benessere animale Si procederà alla valutazione dell’effetto di ciascuna innovazione introdotta o l’insieme di loro combinazioni sul benessere animale. A tal proposito gruppi omogeni di bovine, in diverse fasi della lattazione, saranno sottoposti alle innovazioni (gestione del microclima, fieno-silo probiotico, razioni con fonti proteiche alternative, razioni a differente contenuto lipidico e di azoto non proteico) singole o combinate, validate e descritte nei precedenti WP. Relativi gruppi omogenei di lattifere, assunti come gruppi di controllo, saranno sottoposti ad un regime di gestione tradizionalmente adottato dall’azienda.
Task 4.1 Monitoraggio dei parametri atti a descrivere il benessere animale Il benessere animale sarà monitorato su tutti i soggetti mediante la valutazione dei seguenti indicatori:
• Condizione corporea, mediante Body Condition Scoring (Edmonson et al, 1989) a 0, 30, 100, 200 gg dal parto, ad ogni intervento fecondativo, alla diagnosi di gravidanza, alla messa in asciutta.
• Consistenza fecale (Hutjens, 1999)
• Deambulazione (Berry et al., 2005), in caso di stabulazione libera
• Profilo nutrizionale plasmatico: energetico e proteico, epatico e muscolare, minerale (condotto da Medico Veterinario che deve essere previsto nel progetto)
• Assunzione alimentare (media) giornaliera
• Registrazione dei dati di stalla.
• Produzione di latte, quantitativa e qualitativa
Task 4.2 Descrizione della relazione tra innovazione introdotta e benessere animale Attraverso approcci statistici sarà descritto ed eventualmente quantificato il contributo di ciascuna innovazione al miglioramento del benessere animale. Si procederà alla stima delle innovazioni che maggiormente influenzano la salute e le performances produttive della lattifera.

WORK PACKAGE NUMERO 5


Qualità del latte in funzione delle innovazioni introdotte Le azioni del presente WP, condotte dal DIAAA-Unimol con la partecipazione del laboratorio Eatlab, intendono descrivere l’effetto di ciascuna innovazione introdotta sulla qualità del latte ottenuto. A tal proposito le lattifere saranno divise in due gruppi omogenei di cui uno sarà sottoposto alle singole innovazioni nonché alle innovazioni combinate mentre l’altro, che rappresenta il gruppo di controllo, sarà gestito secondo le procedure tradizionali. Il latte derivante dalla mungitura dei due gruppi sarà oggetto di campionamento periodico al fine di descriverne i principali parametri qualitativi nonché l’attitudine tecnologica come di seguito dettagliato.
Task 5.1 Qualità microbiologica e sicurezza igienica del latte Attraverso analisi microbiologiche classiche (conteggi vitali dei principali microrganismi di interesse lattiero-caseario) e approcci di biologia molecolare sarà indagato il microbiota del latte. I dati ottenuti attraverso approcci statistici saranno messi in relazione con le innovazioni introdotte al fine di descrivere l’eventuale contributo di ciascuna sui parametri qualitativi e sui caratteri di salubrità.
Task 5.2 Composizione Qualità chimica del latte Attraverso analisi centesimali e gascromatografiche si procederà alla valutazione dei caratteri chimici, alla determinazione della composizione delle frazioni proteiche, amminoacidiche e lipidiche. Quindi, attraverso una opportuna analisi dei dati ottenuti sarà valutato l’effetto prodotto da ciascuna innovazione.
Task 5.3 Marcatori in relazione alle innovazioni introdotte Sulla base dei risultati ottenuti attraverso le due precedenti task si procederà alla definizione di eventuali marcatori per i latti ottenuti attraverso l’impiego degli interventi innovativi.
Task 5.4 Qualità tecnologica in relazione alle innovazioni introdotte I latti ottenuti dall’introduzione delle singole innovazioni saranno valutati, attraverso prove allestite su scala di laboratorio e su scala pilota, per la loro attitudine alla trasformazione tecnologica. In dettaglio sarà valutato il quadro della popolazione lattica che resiste all’azione del trattamento termico di risanamento preliminare al processo di caseificazione; si procederà alla valutazione della popolazione NSLAB nei differenti latti nel corso delle caseificazioni; sarà valutato l’effetto delle peculiarità del profilo chimico sui processi di trasformazione.

WORK PACKAGE NUMERO 6


Divulgazione: Il WP, attraverso l’impegno e gli strumenti della federazione provinciale Coldiretti nonché con il contributo di Lattesannio e il supporto del DIAAA-Unimol, intende divulgare e disseminare le innovazioni introdotte e validate da parte dell’azienda affinché esse non solo siano adottate dal più ampio numero di aziende ma siano anche percepite in maniera diffusa elemento di qualità e di identità del latte del Sannio.
Task 6.1 Manuale di Buone prassi Si procederà alla realizzazione di un manuale di buona prassi per la gestione di allevamenti di bovine da latte dell’Alto Sannio. Il manuale prevede la puntuale descrizione utile alla realizzazione e alla attuazione delle innovazioni nonché la descrizione dell’effetto di ciascuna innovazione sul benessere della lattifera.
Task 6.2Manuale di corretta destinazione d’uso del latte Si procederà alla realizzazione di una scheda identificativa della qualità (carta di qualità) del latte ottenuto in relazione a ciascuna innovazione introdotta. In dettaglio uno o più marcatori renderanno riconoscibile il latte prodotto a seguito dell’introduzione di innovazioni, singole o in combinazione. Per ogni tipologia di latte prodotto, dunque, saranno descritte le caratteristiche chimiche, microbiologiche nonché la migliore destinazione (es. per latte alimentare, produzione di formaggi spalmabili, produzione di formaggi freschi, produzione di formaggi stagionati etc)
Task 6.3Azioni di disseminazione mirata dell’innovazione attraverso approcci tradizionali Nell’arco di 36 mesi si procederà alla realizzazione di: - Seminari per la presentazione del progetto rivolti alla più ampia platea di produttori, portatori di interesse e alla società civile. - Incontri divulgativi / workshop tecnici per l’approfondimento delle attività progettuali rivolti ai tecnici ed operatori del comparto. - Giornate dimostrative / visite presso le aziende coinvolte nel progetto, con la partecipazione di aziende zootecniche e agricole non coinvolte nel progetto. - Focus Group sul benessere animale e la sostenibilità ambientale in una chiave di competitività aziendale - Evento di carattere scientifico per la presentazione e divulgazione dei risultati progettuali.
Task 6.4 Azioni di disseminazione mirata dell’innovazione attraverso approcci innovativi Si procederà alla realizzazione degli interventi di seguito dettagliati:Portale Web Del Progetto “LATTE&SANNIO”, Newsletter, Campagna di Comunicazione Social, web tv e filmati del progetto.